27 dicembre 2010

Ricette danesi: Dream Cake (o Drømmekage fra Brovst)

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Ecco la ricetta del mio dolce danese preferito, la "Dream Cake" o "Drømmekage fra Brovst" (Brovst è il nome di una regione della Danimarca). Inutile dire che i danesi ne vanno letteralmente pazzi e devo ammettere che anche io sono stata conquistata da questa "torta dei sogni".

Ingredienti.

Per la torta:
250 g di farina
50 g di burro
200 ml di latte
4 uova
300 g zucchero semolato
3 cucchiaini di lievito
1 cucchiaino di estratto di vaniglia

Per la glassa:
125 g di burro, ammorbidito a temperatura ambiente
50 ml di latte
100 g cocco in polvere
200-250 g zucchero di canna


Preparazione.

Preriscalda il forno a 200 gradi. Imburra una teglia rettangolare. Mescola tutti gli ingredienti necessari a preparare la glassa e procedi ora con la preparazione della torta come segue.

Aggiungi il lievito in polvere alla farina. Sciogli il burro e mescolalo con i 200 ml di latte. Sbatti le uova con lo zucchero e la vaniglia fino ad ottenere un impasto soffice e cremoso e mischia il tutto con il composto di farina e lievito. Solo alla fine aggiungi anche il mix di burro e latte.

Mescola bene e versa il tutto nella teglia imburrata. Inforna per circa 20 minuti.


Togli la "Dream Cake" dal forno e imposta la temperatura su 225 gradi. Velocemente disponi gli ingredienti per la glassa (che prima avrai mescolato tra loro) sulla parte superiore della torta e inforna di nuovo per circa 5-10 minuti a 225 gradi. Con il calore la glassa diventerà liquida e poi croccante una volta raffreddata.

Lascia raffreddare la torta prima di servirla. Ricorda di tagliarla a cubetti di 3-4 centimetri ognuno prima di offrirla ai tuoi ospiti, per tener fede all'originale "Dream Cake" in stile danese.
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Strade bloccate dalla neve? Ostetrica inforca gli sci per far nascere un bimbo

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Una ostetrica danese ha sciato per 6 km per raggiungere la casa dove una donna stava per mettere alla luce il suo bimbo. Le strade, infatti, erano tutte bloccate a causa di una forte nevicata. La notizia è apparsa sul Giornale e la riporto integralmente.


Danimarca: ostetrica scia per 6 km per far nascere un bimbo
Una fortissima nevicata aveva bloccato ogni via per raggiungere il villaggio isolato dove la giovane Gitta Hansen stava per partorire

Storia natalizia a lieto fine e decisamente d'altri tempi in Danimarca. Un'ostetrica ha percorso più di sei chilometri con gli sci da fondo per raggiungere una donna che stava per partorire in un villaggio isolato dalla neve nel nord dell'isola di Bornholm.

L'ostetrica ha raggiunto con gli sci ai piedi il villaggio di Tejn, nel nord dell'isola, dopo che un mezzo cingolato di soccorso dell'esercito era rimasto bloccato.

"Ha sciato per sei o sette chilometri come se niente fosse per venire da noi", ha detto Rene Wang Hansen, il padre della puerpera, che è stata assistita dall'ostetrica e poi trasportata in ospedale a bordo del mezzo cingolato, che nel frattempo era riuscito a raggiungere il villaggio.

"Mia figlia Gitta sta bene e partorirà un maschietto", ha detto rinfrancato e orgoglioso il signor Hansen.


L'isola di Bornholm sorge nel mar Baltico, a mezza strada tra le coste tedesche e quelle svedesi, ma appartiene da secoli alla Danimarca. È un mondo isolato e per certi versi ancora fuori dal tempo, tuttora legato alle antiche tradizioni della pesca e di un'agricoltura resa difficile dalle condizioni meteo, che d'inverno, come testimonia questa storia, possono diventare estreme soprattutto a causa del vento impetuoso e della neve.
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21 dicembre 2010

Ricette danesi: Gløgg con uvetta marinata nel rum

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Ecco la ricetta del tipico vino natalizio danese, Gløgg, che va bevuto caldo e possibilmente in compagnia.

Ingredienti:

1lt e mezzo di vino rosso
28 semi di cardamomo
80 chiodi di garofano
8 stecche di cannella
4 pezzetti di zenzero
4 foglie d'alloro
1 ¾ tazze di zucchero
scorza e succo di 2 lmoni
scorza e succo di 2 arance
1 ¾ tazze d'acqua
rum
uvetta e mandorle tritate
Preparazione.
Fai marinare l'uvetta nel rum per un paio di giorni (per più settimane se ti piace) prima di preparare il gløgg. Conservala nel frigorifero.

Scalda 4 tazze di vino rosso con le spezie, lo zucchero, l'arancia e il limone in un pentolino con il coperchio per un'ora e un quarto. Lascia riposare fino al giorno successivo.

Versalo poi in una pentola più ampia e aggiungi il resto del vino rosso. Mantieni la temperatura a 175 gradi, ma non più alta. Aggiungi le mandorle tritate e le uvette marinate prima di servire.
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14 dicembre 2010

Luciadag: Santa Lucia in Danimarca

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Foto tratta dal Copenhagen Post
Sono capitata senza volerlo in un Paese che è legato in maniera particolare alla Santa mia omonima, Santa Lucia. In tutta la Danimarca, infatti, il 13 Dicembre si celebra il "Luciadag" (giorno di Lucia) seguendo una tradizione abbastanza recente importata dalla vicina Svezia.

In Danimarca il "Luciadag" viene festeggiato, come accade in molti altri Paesi (Italia compresa), il 13 Dicembre di ogni anno. In questa data vengono organizzate delle processioni guidate da una fanciulla coronata di candele, scelta per impersonare "Lucia". La devozione verso una delle più amate Sante della Cristianità (in un Paese la cui religiosità è distante anni luce da quella professata dalla Chiesa di Roma) è particolare ma presto comprensibile se l'attualità viene confrontata con vicende storiche non troppo lontane nel passato e con la particolare situazione geografica della Danimarca.

La festa di Santa Lucia è stata celebrata per la prima volta nel 1944, importata dalla Svezia durante un periodo storico "buio". La Santa "portatrice di luce" arrivava per salvare il Paese dall'occupazione tedesca ai tempi della Seconda Guerra Mondiale e la prima celebrazione della festa coincideva con una protesta pacifica ma eloquente nei confronti degli odiati "invasori".


Un'altra spiegazione della devozione delle popolazioni nordiche per Santa Lucia, forse la più immediata e facile da comprendere, risiede nella peculiare posizione geografica di Nazioni come Danimarca, Norvegia, Svezia ma anche Lettonia, Estonia, Finlandia, e così via. In questi Paesi la "luce" è assente per gran parte dell'anno e gli abitanti dei Paesi Scandinavi hanno profondo rispetto per questa componente così essenziale alla vita umana.

Quella del 13 Dicembre è stata a lungo considerata dai popoli nordici la notte più lunga dell'anno, che coincideva con il Solstizio d'Inverno (anche se in seguito sono stati smentiti le tradizioni folkloriche sono dure a morire). Era quindi chiaro che, proprio dopo questo giorno, le giornate avrebbero ripreso ad allungarsi, riportando quindi la tanto attesa "luce" sulla Terra e facendo rifiorire tutte le attività umane.


Il "Luciadag" in Danimarca viene celebrato in maniera differente rispetto alla Svezia, dove la festa di Santa Lucia è molto più sentita e dove l'intera Nazione partecipa alla venerazione annuale della Santa. In Danimarca si organizzano delle processioni e delle recite in chiese, asili e scuole. La "Lucia" prescelta viene posta a capo di un gruppo di fanciulle vestite di bianco, ognuna con una candela in mano, e viene incoronata con delle candele accese, simbolo del ruolo della Santa "portatrice di luce". Le fanciulle intonano canti dedicati a Lucia, sulle note della famosa canzone napoletana che tutti conoscono (Sul mare luccica, l'astro d'argento..).   
 
Il testo in Danese:

Nu bæres lyset frem,
stolt på sin krone,
rundt om i hus og hjem,
sangen skal tone.
Nu bæres lyset frem,
stolt på sin krone,
rundt om i hus og hjem,
sangen skal tone.
Nu på Lucia dag,
hilses vort vennelag,
Sankta Lucia,
Sankta Lucia.
Nu på Lucia dag,
hilses vort vennelag,
Sankta Lucia,
Sankta Lucia.

In Italiano può essere tradotta più o meno così:

Ora si porta la luce,
fiera sulla sua corona,
in ogni casa
la canzone dovrà risuonare.
Ora si porta la luce,
fiera sulla sua corona,
in ogni casa
la canzone dovrà risuonare.
Nel giorno di Lucia,
tutti i nostri amici salutano,
Santa Lucia,
Santa Lucia.
Nel giorno di Lucia,
tutti i nostri amici salutano,
Santa Lucia,
Santa Lucia.
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6 dicembre 2010

Ricette danesi: Ris à l'Amande

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Il Ris à l'Amande è un dolce tipico del periodo natalizio. Ecco la ricetta per preparare questo semplice e gustoso budino di riso Made in Denmark.

Ingredienti.
¾ tazza di riso per risotto
1 quarto di litro di latte
2 stecche di vanilla
25 gr Mandorle tritate
4 cucchiai da tavola di zucchero
3 1/3 tazze di panna da montare fresca.


Preparazione.

Spezza i bastoncini di vaniglia in due e cuocili assieme al riso e al latte a fuocco basso con il coperchio per 40 minuti. Rimuovi poi la vaniglia e fai raffreddare il budino. Aggiungi poi lo zucchero e le mandorle.
Monta leggermente la panna e aggiungila delicatamente al budino. Riponi in frigo. Servi il budino freddo accompagnato da salsa di amarene.

Nota: In Danimarca la tradizione vuole che una mandorla sia lasciata intera,nascosta nel dessert. Chi la trova durante il pasto, riceve un regalo speciale.
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3 dicembre 2010

I Danesi e l'alcol: Juleøl, approccio con l'altro sesso e socializzazione

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If alcohol disappeared tomorrow, the Danes would never reproduce. (*)

Questa è la perfetta definizione del rapporto contorto dei Danesi con l'alcol o, più precisamente, dei Danesi con la birra. Io apporterei solo qualche piccola modifica alla frase sopra citata, ottenendo la suddetta sentenza: se la birra scomparisse domani dalla faccia della terra, i Danesi si estinguerebbero.



Vi ho già parlato della famigerata (e amatissima) birra di Natale, Juleøl in lingua originale. Quello che ancora non avevo scoperto è che non si tratta di una semplice trovata pubblicitaria per vendere più birra ma di un vero evento nazionale, una sorta di festa "religiosa" che ha addirittura un nome: J-Dag.

Quest'anno l'arrivo della Juleøl nei negozi (5 Novembre 2010) è stato "celebrato" così.


Ebbene si, parate di alcolizzati in attesa della loro dose di birra natalizia, famiglie, bambini e nonnetti: della serie, ce n'è per tutti. Originariamente la birra di Natale faceva la sua comprasa nei negozi il secondo Mercoledì del mese di Novembre, alle ore 23.59. A causa, però, dell'elevato assenteismo nelle scuole il giorno successivo, Tuborg e la Brewers Association hanno deciso di spostare lo J-Dag al primo Venerdì del mese, con inizio previsto per le 20:59.

Ricordare che i Dansk sono all'ottavo posto a livello mondiale per consumo pro capite di birra, con ben 89.9 litri all'anno per ogni danese, vi aiuterà a comprendere meglio il panorama alcolico locale.

L'alcol qui nelle gelide terre del nord ha una funzione fondamentale, e con questo torno alla frase di apertura del post: la socializzazione.

I Danesi sono un popolo di asociali cresciuti a pane ed individualismo. In genere si curano poco del prossimo, se vedono qualcuno che accenna un sorriso o un saluto in mezzo alla strada gli attribuiscono ogni genere di malattia mentale conosciuta, non conoscono il concetto di "buone maniere" e se aspettate che prendano loro l'iniziativa in qualsiasi ambito potete anche prepararvi ad attendere in eterno.

Questa loro caratteristica diventa chiara e palese anche all'osservatore più distratto quando ci si trova di fronte alla raccapricciante scena di un Danese di sesso maschile che si accinge ad approcciare una persona di sesso opposto.

1) Se il suddetto Danese di sesso maschile è completamente ubriaco, tenterà un approccio diretto, di solito avvicinandosi alla Lei desiderata traballando e dicendo stupidaggini che il giorno dopo rimpiangerà amaramente. La serata può concludersi in due modi.

1a. Se anche lei è ubriaca l'approccio andrà a buon fine e si concluderà con i piccioncini che si dirigono verso l'appartamento di uno dei due, rigorosamente in bici (anche alle 5 del mattino vige la regola del "se riesci a pedalare usando le tue ultime forze vitali sfidando la sbronza, il gelo artico e la stanchezza, perché non farlo?").

1b. Se lei è sobria ma non ha trovato nulla di meglio la serata finirà come sopra. Un'altra cosa che accomunerà le due serate-tipo degli uomini Dansk è che, rigorosamente, verranno scaricati il mattino dopo perché le donne vichinghe non hanno tempo da perdere dietro agli sfigati (cioè gli uomini, che qui vengono trattati peggio degli zerbini).

2) Se il suddetto Danese di sesso maschile è leggermente brillo accennerà uno sguardo implorante verso la ragazza prescelta, sperando che questa prenda l'iniziativa. Vedere una danese che invita un ragazzo a ballare o a bere un drink è cosa frequente. Questa è, anzi, ritenuta la norma. Girl power... ma anche no!

3) Se il suddetto Danese di sesso maschile è sobrio, resterà immobile, catatonico, terrorizzato alla sola idea di parlare con una persona di sesso opposto. In questo caso starà, come al solito, alla fanciulla passare al contrattacco e fare la prima mossa.

Dopo questo breve escursus sulla casistica più comune  in tema di interazione uomo-donna in Danimarca, potrete facilmente intuire quanto fondamentale sia il ruolo dell'alcol. Qui non si beve per il piacere (o per lo meno non solo per il piacere) ma soprattutto perché senza alcol la socializzazione viene meno e con essa anche la possibilità per un Dansk di sesso maschile ed una Dansk di sesso femminile di conoscersi, vivere qualche mese felice insieme (in una relazione in cui è la donna a comandare su tutto), sposarsi troppo presto, procreare ed, infine, divorziare e riconciare tutto da capo.  

* in My Life in Denmark
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